La spiaggia deturpata

 

Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era

In questi versi della stupenda poesia di Salvatore Quasimodo “Specchio” si racchiude la bellezza del tronco che si trovava spiaggiato di fronte la Torre Cerrano in piena Area Marina Protetta.

Un atto vile ha danneggiato l’opera d’arte che madre natura ci aveva donato.

In questa strana estate, vinta l’iniziale diffidenza per ciò che era considerato nient’altro che rifiuto, migliaia di bagnanti si sono fatti fotografare sopra quel tronco con la torre sullo sfondo. L’incentivazione del turismo sostenibile parte anche da queste piccole cose.

   

È assolutamente necessario far comprendere ai cittadini del nostro territorio che nell’Area Marina Protetta che abbiamo la fortuna di possedere gli uomini non devono profanare in alcun modo queste opere d’arte naturali che, dopotutto, hanno anche un’elevata funzione ecologica poiché il legno marcescente è l’unico tributo organico per le piante dunali, oltre a offrire riparo e protezione da eventi atmosferici e del calpestamento umano alle varie specie animali e vegetali che abitano le dune, svolgendo, al tempo stesso, un prezioso effetto barriera contro l’erosione eolica della costa.

Il nostro appello è rivolto agli enti preposti al controllo al fine di evitare queste situazioni spiacevoli.

Noi tutti, cittadini e istituzioni, dovremmo sempre più non arroccarci dentro le mura fortilizie di una torre cinquecentesca, ma portare al di fuori, tra la gente, il rispetto dell’ambiente e della sua conservazione, come dovere morale e con spirito contagioso!