IL CERRANO

 

Il toponimo Cerrano deriva dall’omonimo torrente che scende da Atri ed è costituito da due teonimi. Da una parte Ceres, divinità romana della terra e della fertilità, nume tutelare dei raccolti, ma anche dea della nascita, poiché tutti i fiori, la frutta e le cose viventi erano ritenuti suoi doni. Dall’altra Uni, principale dea etrusca, la generatrice universale, la protettrice delle partorienti, la dispensatrice del potere materno e nutritivo destinato alle creature viventi per la prosperità e crescita.

Comprensorio del Cerrano, carta IGM 100.000

Parlando di Terre del Cerrano, menzioniamo proprio il classico Ager Hatrianus, che comprendeva l’intero territorio attuale dei comuni di Atri, Silvi e Pineto, e che è idealmente racchiuso tra il fiume Vomano ed il torrente Piomba. Questo territorio si distingue per l’intensa sedimentazione storica prodottasi in esso, iniziata con gli insediamenti dell’epoca pre-romana, passando alle testimonianze dell’antico porto che fungeva da scalo marittimo per la romana Hatria, fino alla presenza dell’emergenza della Torre di Cerrano che, oltre a rappresentare un baluardo per la difesa della costa dalle invasioni dei Saraceni, ha assunto anche un ruolo di difesa dello storico scalo portuale di Atri.

 

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