Un’alba speciale a Torre Cerrano

 

In questa mattina di tarda estate, lontano dai clamori di eventi o di presenze insolite di visitatori sporadici, alle prime luci del giorno, prima che il sole nasca, osservo un ospite speciale nel cuore della riserva generale di Torre Cerrano: è un airone cinerino che sosta su una secca vicina alla spiaggia, prima di ripartire in direzione nord. Dal cortile del fortilizio cinquecentesco la vista privilegiata mi mostra lo stagliarsi del sinuoso volatile sul chiarore roseo del mare.

airone

Airone cinerino davanti alla torre di Cerrano

Tra i rami intricati dei pini d’Aleppo il sole ormai si è alzato sopra l’orizzonte e colora di rosso il paesaggio. Scendendo sulla spiaggia e attraversando la duna sugli appositi passaggi posso osservare la flora caratteristica di questo periodo di fine agosto, tra cui il finocchio spinoso (Echinophora spinosa), il giglio di mare (Pancratium maritimum) e il ravastrello (Cakile maritima), con le loro infiorescenze.

Sulla battigia il consueto passaggio del piccolo mezzo a motore dell’operatore ecologico che, vedendo un pesce morto lasciato sul bagnasciuga da un gabbiano, pensa bene di fermarsi, scendere e prendere quel pesce e ributtarlo in mare, chissà se pensando che potesse tornare a nuotare…

Sullo sfondo verso nord, anche se ormai innocua per l’area protetta dopo anni di battaglie, si staglia un po’ minacciosa la flotta delle turbosoffianti, che si affollano tutte al confine, come in fila per prendere il meglio.

La spiaggia e la pineta cominciano ora a popolarsi di imperterrite camminatrici mattutine. Camminando verso nord lo strano ma piacevole silenzio mattutino è bruscamente interrotto dalla musica trasmessa dagli altoparlanti del primo stabilimento balneare che si incontra: la canzone “Viva la mamma” di Bennato “rallegra” un po’ ad alto volume, come se dovesse coprire il vociare di una folla, la colazione di un paio di bagnanti mattinieri.

Sono le 7.00 e un nuovo giorno d’estate inizia ai bordi dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Ogni giorno e ogni alba porta con sé una sorpresa. Una sorpresa che è nascosta sempre più lontano dai clamori e dai rumori. Una sorpresa che ognuno di noi può cogliere se in un angolo fortunato come questo l’armonia tra uomo e natura viene rispettata.

Francesco