“La luna e il cappello”

 

Il prossimo sabato 12 dicembre vi invitiamo caldamente a partecipare all’incontro del titolo “La luna e il cappello” che si terrà alle ore 17.15 a Capestrano (AQ).

Questo è un appuntamento che nasce come seguito della serata del 26 agosto scorso – “La luna è qui” – la seconda delle “Serate per l’ambiente” da noi organizzate a Torre Cerrano (a proposito a questo link potete rivedere l’intera serata: https://www.youtube.com/watch?v=lS1NfgLJiuQ).

La cornice è quella di Capestrano, comune in provincia dell’Aquila, paese medievale nell’alta valle del Tirino, nel cuore dell’Abruzzo. In particolare l’incontro verrà ospitato nel Castello Piccolomini che domina il paese,costruito tra il XV e il XVI secolo, oggi sede del Municipio. Le famiglie nobili degli Acquaviva, dei Piccolomini e dei Medici si sono succedute nella ricca dimora baronale del castello, caratterizzato da un cortile interno a forma triangolare con un elegante pozzo nel mezzo.

Il paese è noto per aver dato i natali a un santo, Giovanni da Capestrano. Egli è stato un religioso dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti e fu proclamato santo da Papa Alessandro VIII nel 1690. Giovanni visse le tormentate vicende religiose e politiche della prima metà del quattrocento in qualità di emissario pontificio, grazie alla sua levatura intellettuale e alle competenze giuridiche acquisite negli studi universitari a Perugia. Ebbe numerosissimi incarichi diplomatici. Fu  mediatore e arbitro di pace in dispute laicali e teologiche, ma fu altresì inquisitore inflessibile contro eretici e scismatici. Giovanni da Capestrano ha lasciato una mole imponente di scritti e trattati dai più diversi contenuti che ne esaltano l’erudizione e il pensiero. Tuttavia è assurto a Santo Patrono dei cappellani militari per aver combattuto eroicamente in prima persona contro i Turchi nella difesa di Belgrado del 1456. Infatti, morì nei pressi di quella città, pochi mesi dopo la battaglia.

Capestrano è anche noto come luogo del ritrovamento del famoso Guerriero. Infatti, nel settembre del 1934, un contadino della zona, Michele Castagna, stava dissodando il suo terreno per impiantarvi una vigna quando scoprì lu mammocce (il pupazzo): il famoso Guerriero di Capestrano. Per quanto presumibilmente contrariato dall’imprevisto ostacolo al suo lavoro, il Castagna capì subito che si trattava di un ritrovamento importante tanto da recuperare anche il famoso copricapo,  le gambe spezzate, e conservare i reperti nel suo cascinale così da poter essere ricomposti come oggi esposti al Museo archeologico nazionale di Chieti.

La saggezza di quel contadino ha consegnato all’Abruzzo il suo emblema e al patrimonio archeologico nazionale uno dei reperti più importanti della civiltà italica.

Nel comunicato dell’evento si legge tutto lo spirito dell’incontro:

Nessuno farà l’elemosina al Paese Italia! Chi investe qui sa che siamo una nazione vicina al dissesto. Molti realizzano buoni affari e torna utile per svariati motivi che l’Italia vacilli. Vacilla anche l’Abruzzo. Il debito della Sanità, gli attentati alla “Regione Verde d’Europa” e dunque grandi e piccole operazioni che non tengono in nessun conto la vocazione più evidente del territorio, la scarsa lungimiranza di molti esponenti politici cui manca il cuore per concepire idee audaci e ambiziosi progetti! Beh, non sembra anche a voi che fosse opportuno evocare lo straordinario cappello del nostro Guerriero? Il 12 dicembre, alle 17.15, assisteremo ad una pièce che parlerà di pace e di coraggio, di intelligente condivisione e di speranza. Ci auguriamo possa preludere ad un proficuo dibattito per riscoprirci nei nostri saperi e nelle nostre inclinazioni, uniche e invidiabili. Un filmato prodotto in collaborazione con la Regione Abruzzo e che gira, cliccatissimo, sul web (presenta vedute aeree dei siti più celebrati) dovrebbe indurci a ripartire dalla nostra terra, dalla sua bellezza la quale, in primis, andrebbe declinata in attività legate al turismo e all’agro-alimentare. Sappiamo tutti, però, che si istituisce il Parco dei Trabocchi e al tempo stesso si concede l’autorizzazione per installarci di fronte una raffineria galleggiante, che si vorrebbe dire al mercato “siamo verdi!” e poi si commercia e si svende stoltamente quanto abbiamo di più prezioso. Il tutto diventa materia per avvocati, per legulei a riconferma che siamo Paese litigioso, delle mille botteghe e dei privati interessi. E’ la ragione per cui cinici potentati di ben altre dimensioni ci si possono mangiare in un sol boccone. Inghiottendo le nostre capacità, i nostri saperi, la nostra terra. Ciò, forse, farà emergere i Veri Avvocati, i Veri medici, i Veri imprenditori della Sostenibilità, i Veri operatori della cosiddetta “green economy”, i Veri difensori del bene pubblico. E sarà scontro! O progressivo avvilimento che renderà inane ogni possibile sforzo per invertire la rotta. Vi sembra apocalittico? A noi sembra un pericolo reale e tangibile. E’ per questo che ci ha sedotti il grande copricapo di colui che chiamano Nevio! Abbiamo intuito che potesse fortificarci, che potesse indicare una via! Vi aspettiamo a Capestrano per costruire insieme il percorso grazie al quale, un giorno, potrebbero dire: “CHAPEAU ITALIA!”

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