Pineto tra crescita e sviluppo “sostenibile” /2

 

Nella settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2013 una riflessione sul nostro territorio

Non vi è dubbio che l’ambiente è il vero attrattore turistico di Pineto. Per questo non va confuso una volta ancora il concetto di crescita con quello di sviluppo. Il vero sviluppo sostenibile per una cittadina come Pineto dovrebbe innanzitutto guardare alla salvaguardia delle difese naturali della costa e del territorio, al valore aggiunto dei paesaggi e delle biodiversità che li caratterizzano.


[…] Cercando di immaginare azioni orientate allo “sviluppo”, si potrebbe pensare a una collocazione delle attività rivolte ai giovani all’interno, garantendo collegamenti notturni con mezzi pubblici. Per esempio, la zona industriale di Scerne offrirebbe spazi adeguati a un’industria turistica in espansione, dal momento che l’industria tradizionale è in grave crisi, senza cementificare nuovi spazi, ma riconvertendo quelli esistenti. Si stanno già effettuando tentativi in tal senso che non dovrebbero restare isolati. Anzi, l’amministrazione locale dovrebbe coordinarli e incoraggiarli con politiche ad hoc, un po’ com’è avvenuto a Pescara anni fa con Pescara Vecchia. La creazione di un polo turistico del divertimento lontano dal mare non nuocerebbe al turismo tradizionale di persone anziane e famiglie e rappresenterebbe così una soluzione a somma positiva con benefici per il turismo nuovo e per quello tradizionale, anche nella bassa stagione.

Un’altra possibile risorsa per il turismo è la riconversione ad albergo diffuso di contrada Cavone, proposta già avanzata in passato ma mai attuata. Oppure anche quel complesso rurale potrebbe trasformarsi in un luogo alternativo per il divertimento senza che ne venga snaturata l’architettura e le radici culturali. Anche il borgo antico di Mutignano avrebbe un suo potenziale enorme come “salotto” culturale ed enogastronomico di una cittadina balneare come Pineto, se solo ci fosse una maggiore consapevolezza. E poi come dimenticarsi della possibile riqualificazione dell’ex Hotel Garden e di altri edifici storici di Pineto oggi in colpevole abbandono? Certo occorrono notevoli risorse economiche, ma sarebbe già un gran risultato se la politica locale indirizzasse molti dei propri sforzi in tal senso.

Dal momento che le occasioni di sviluppo non mancano, si dovrebbe pensare a una maggiore naturalizzazione della costa e, se possibile, a un’estensione in larghezza della superficie boschiva con il completamento del progetto di Luigi Corrado Filiani di collegare la pineta litoranea al Parco Filiani e alla Pinetuccia. Anche l’estensione del Parco Filiani potrebbe sanare i fenomeni di dissesto idrogeologico, con preoccupanti colate di fango dalle colline circostanti. Soprattutto dovrebbe essere ormai chiaro che l’idea di crescita che ha portato alla cementificazione di nuove aree non è la soluzione alla valorizzazione turistica di Pineto, ma anzi è una minaccia da sventare finché si è in tempo. Il rischio di trasformare Pineto in una delle tante località balneari della costa adriatica con troppo cemento sulla spiaggia e sulle colline retrostanti è sempre incombente. Sarebbe opportuno che la cittadinanza si riappropriasse della vocazione verde che Luigi Corrado Filiani le ha lasciato in eredità riconquistando quelle aree scampate al cemento. Una su tutte, quella di fronte a Villa Caccianini, destinata a nuova urbanizzazione, potrebbe costituire una zona di espansione della pineta e un possibile corridoio ecologico tra essa e la collina attraverso il parco della villa.

Tutto questo potrebbe essere aiutato se anche i grandi proprietari privati fossero cittadini lungimiranti e generosi e veramente ispirati dalle opere e dal pensiero di Luigi Corrado Filiani, soprattutto in questo momento storico in cui sempre meno la mano pubblica riesce ad essere efficace e presente quanto dovrebbe.

Siamo convinti, infatti, che sia la natura il vero marchio di fabbrica di Pineto e che la sua salvaguardia debba avere la precedenza su tutto.

Mario, Francesco e Alberto