La candidatura a sito UNESCO del comprensorio Atri-Cerrano

 

La proposta di candidatura del sito Atri-Cerrano per l’iscrizione nella World Heritage List dell’UNESCO è uno dei più ambiziosi progetti che possono contribuire all’idea di tutela e di promozione in forma unitaria dell’esteso territorio collinare-costiero-marino compreso tra la Riserva dei Calanchi di Atri e l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano.

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Poco meno di tre anni fa è iniziato un iter che ha visto innanzitutto la sottoscrizione di un documento d’intesa tra enti e associazioni interessate (Regione Abruzzo, Soprintendenza Archeologica per l’Abruzzo, Università degli studi di Teramo, Provincia di Teramo, Comune di Atri, Comune di Pineto, Comune di Silvi, Co.Ges. AMP Torre del Cerrano, WWF Abruzzo, Legambiente Abruzzo, Italia Nostra Abruzzo, Gestore Riserva Calanchi di Atri e Soprintendenza Beni Culturali ed ambientali Abruzzo), e quindi la costituzione di un comitato promotore. L’iter ha portato alla presentazione, nello scorso mese di ottobre, della proposta di inserimento nella Lista propositiva italiana, secondo le Linee Guida per l’Attuazione della convenzione sul Patrimonio Mondiale UNESCO, mediante il “Tentative List Submission Format” richiesto.

Il comprensorio Atri-Cerrano, così come descritto nella proposta di candidatura, è stato così identificato nella seguente mappa:

Mappa di identificazione del bene Atri-Cerrano

Mappa di identificazione del bene Atri-Cerrano

LEGENDA Mappa

LEGENDA Mappa

I criteri individuati e proposti per la valutazione del valore universale eccezionale del sito sono i seguenti (tratti dalle “Linee Guida per l’Attuazione della convenzione sul Patrimonio Mondiale”, § 77):

(iii) Apportare una testimonianza unica o quantomeno eccezionale su una tradizione culturale o una civiltà vivente o scomparsa;

(v) Costituire un esempio rilevante di insediamento umano tradizionale, dell’uso tradizionale del territorio o del mare, rappresentativi di una cultura (o di culture), o dell’interazione umana con l’ambiente, specialmente quando questo è diventato vulnerabile sotto l’influenza di cambiamenti irreversibili;

(vii) Rappresentare dei fenomeni naturali straordinari o delle aree di una bellezza naturale e di una importanza estetica eccezionali;

(x) Contenere i più rappresentativi e importanti habitat naturali per la conservazione in situ della biodiversità, compresi quelli dove sopravvivono specie minacciate aventi un valore universale eccezionale dal punto di vista della scienza o della conservazione.

Sicuramente il comprensorio ha il suo punto di forza nella complessità degli aspetti culturali coinvolti: arte, storia, architettura, natura, paesaggio, territorio. L’area ha tutti i requisiti per essere definita “paesaggio culturale”, per la complessa interazione tra caratteristiche naturali e culturali. In questo modo esso mira ad essere riconosciuto nel mondo come primo sito misto italiano, proprio per la contemporanea presenza di valori ascrivibili al patrimonio sia culturale che naturale.

L’utilità dell’iniziativa di candidatura è, tra le tante, quella di porre le basi per la redazione di un piano di gestione delle Terre del Cerrano, che possa mettere a sistema tutte le risorse del territorio. Uno dei possibili risvolti per esempio è la creazione di una “Card del Cerrano”, che possa sintetizzare le possibilità di fruizione del patrimonio materiale e immateriale di un comprensorio così ricco.

Francesco Verrocchio

Bibliografia:

  • V. Manucci, Atri-Cerrano un sito per l’UNESCO – Esame delle potenzialità per la World Heritage List e per il programma Man nd the Biosphere, tesi master Ge.S.Lo.PAN., a.a. 2009/2010.
  • Atti seminario e tavola rotonda “Atri-Cerrano, un comprensorio di potenziale interesse per l’UNESCO”, Pineto 26 Giugno 2010.
 

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