Il fratino

 

Il fratino (Charadrius alexandrinus) è un uccello della famiglia dei Charadriidae.

È un uccello migratore di piccole dimensioni, con corpo compatto, collo corto e robusto, zampe lunghe e sottili, ali lunghe e appuntite.

In Italia vive vicino all’acqua, generalmente sulle coste marine.

La peculiarità di tale specie è che nidifica sulle spiagge, solitamente negli ambienti dunali litoranei preservati dalla manomissione umana. Depone solitamente 3 uova per ogni covata, iniziando nel periodo di aprile-maggio e facendo altri tentativi anche fino a estate inoltrata. Le uova e lo stesso uccello hanno colorazioni che si mimetizzano facilmente con la sabbia.

Il sistematico sfruttamento delle spiagge a fini turistici, con la pulizia meccanica delle stesse e il continuo disturbo della cova dato dalla presenza umana e dai cani lasciati liberi sulla spiaggia, ha reso la specie in via di estinzione e quindi da proteggere.

Il fratino è tutelato:

- dall’Allegato 2 della Convenzione di Berna del 1979 (Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa), inerente le specie faunistiche rigorosamente protette;

- dall’Allegato 2 della Convenzione di Bonn (1983), Convenzione sulla Conservazione delle Specie Migratrici degli Animali Selvatici, o CMS, inerente le specie in cattivo stato di conservazione;

- dalla Direttiva n. 79/409/CEE relativa alla conservazione degli uccelli selvatici,Direttiva Uccelli”; 

- dalla Legge Nazionale 157/92, Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, dove è inserita come “specie particolarmente protetta”.

È quindi un reato penale danneggiare il fratino e le sue uova.

A tutela dell’uccello e della sua cova la Stazione Ornitologica Abruzzese e il WWF con i propri volontari si sono attivati da alcuni anni perlustrando le spiagge abruzzesi alla ricerca di nidi e adottando stratagemmi per impedire il fallimento delle covate. Una invenzione utilizzata è l’installazione di una rete a maglia larga intorno al nido, per evitare che cani liberi o uomini sbadati possano danneggiarlo. Tale rete non è una gabbia: infatti il fratino vi passa tranquillamente attraverso.

È doveroso ricordare che, in base all’ordinanza balneare della regione Abruzzo, in spiaggia “è vietato durante tutto l’anno condurre animali se non diversamente stabilito dai comuni costieri, eccezion fatta per i cani-guida per non vedenti ed i cani in possesso di brevetto per il soccorso in acqua in attività, condotti da personale parimenti abilitato” (art. 6).

Ciò ci deve spingere a vivere le nostre spiagge ricche di bellezza naturale con maggiore coscienza della biodiversità in esse espressa e una intelligente discrezione.

Francesco Verrocchio

Vai anche alla scheda sul sito dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano.