Ancora imperdonabili errori nella pulizia degli arenili in area protetta

 

Ieri abbiamo partecipato con piacere alla mattinata di pulizia a mano sulla spiaggia dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano a Pineto – SOS Parco Marino – organizzata sulla scia dei precedenti anni con la collaborazione di varie associazioni tra cui WWF Abruzzo, Italia Nostra, Guide del Borsacchio, Guide della Riserva Borsacchio, ASD Guide del Cerrano, Protezione Civile.

Non è stata però la stessa cosa degli anni precedenti, non solo per via del fatto che la pulizia è stata fatta a giugno e non a fine inverno, per via della chiusura per emergenza Covid-19, e nemmeno per il fatto che bisognava fare molta attenzione alle nidificazioni in corso del fratino, essendo proprio questo il loro periodo più importante. Sono state le ultime vicende riguardanti la pulizia con mezzi meccanici di zone dell’AMP che hanno turbato di nuovo la nostra attenzione su questi luoghi, aggiungendosi purtroppo alle già segnalate criticità sulla necessità di una gestione integrata più coerente con le finalità dell’area protetta.

Lo scorso mercoledì abbiamo dovuto segnalare una cosa che non avremmo dovuto più vedere verificarsi, dopo anni di condivisione di regolamenti e protocolli di azione da parte degli enti competenti: il passaggio di mezzi pesanti che hanno quasi spianato tratti di arenile per raccogliere rifiuti e spiaggiato. Per chi conosce meno le norme vigenti, ricordiamo che nella zona B dell’area protetta, zona di riserva generale, ai sensi dell’articolo 15 del regolamento di Esecuzione e Organizzazione dell’AMP, non è consentita alcuna forma di livellamento dell’arenile e sono consentite attività di pulizia delle spiagge esclusivamente a mano; oltre a questo, esistono linee guida apposite che disciplinano anche i casi di situazioni straordinarie e la pulizia compatibile con le regole della conservazione anche per i tratti di zona C. Dalle foto allegate è evidente che tutto questo non sia stato rispettato. Gli organi competenti sicuramente risaliranno alle responsabilità di tali imperdonabili azioni.

È veramente incredibile come la tutela di un fazzoletto così piccolo di spiaggia possa essere così difficile.
Quando le più semplici regole previste nell’istituzione di un’area protetta sono ignorate, si dimostra coi fatti che “ambiente” è una parola vuota e ancora una volta non c’è coerenza tra propagandare il turismo sostenibile e lavorare sotto per distruggerne le basi.
E questo non riguarda solo il caso di Pineto, ma il problema persiste in tante altre località (basti pensare alle problematiche in corso nella zona Foro di Ortona: https://www.facebook.com/soaonlus/posts/3067986029935069).

Sicuramente la mattinata di ieri ha permesso un incontro tra alcuni rappresentanti degli enti e si spera abbia permesso di rendersi conto della realtà coi propri occhi. Noi comunque continueremo a fare la nostra parte, vigilando, sensibilizzando i cittadini e facendo sì che il rispetto delle regole sia sempre più sinonimo condiviso di rispetto del bene comune.